Da Vinadio a Sisteron, nel cuore selvaggio d’Occitania
206 kM 11 giorni di cammino
Ci vogliono 11 giorni per attraversare le Alpi, e per rendersi conto di quanti spazi di natura si frappongano tra i nostri congestionati fondovalle, tra città e città, tra pianure. Il percorso alpino qui proposto attraversa molte valli alpine. Nell’ordine la valle Stura, importante direttrice di transito tra Francia e Italia da tempo immemorabile, attraverso il colle della Maddalena o Col de Larches, con la valle dell’Ubaye; quindi le valli della tinée e del Verdon. Si sfiora appena – la si vede dall’alto di crinali – la valle dell’Ubaye. Si percorrono rilievi sempre meno elevati, in ambiente che sfuma, giorno dopo giorno, dalle foreste alpine alle garighe mediterranee, fino all’ampio solco della valle della Durance. Fatti salvi i pochi villaggi e i centri abitati di Vinadio, Pietraporzio, St-Dalmas-le-Selvage, Allos, Seyne e Sisteron, il cammino segue un percorso di solitudine, in ambienti pastorali di grande suggestione. Se è raro incontrare pastori, le greggi non mancano, custodite da cani pastore dei Pirenei e da interminabili recinzioni elettrificate. I passaggi più alti, tra il colle del Ferro e il Col d’Allos, svelano ambienti alpini di alta quota: prati, pietraie, torbiere e le bellissime foreste di larici e pini uncinati che ammantano le valli comprese nel Parco nazionale del Mercantour. Questa area protetta, che si attraversa dalle seconda alla settima tappa, si estende su 68.500 ettari (su 146.300 se si considera anche la zona periferica), sei valli e 28 comuni. Presenta una grande varietà di ambienti e ricchezza di biodiversità, per essere l’ultima elevazione alpina importante ai margini meridionali della catena, affacciata al Mediterraneo. Il parco è ricco di fauna selvatica: è facile avvistare marmotte, camosci e stambecchi. è presente sul suo territorio il gipeto barbuto, il più grande avvoltoio europeo, reintrodotto nel parco in collaborazione con altri paesi europei. Non meno interessanti sono i rilievi più modesti del Massif des Monges, sulle Prealpi di Digne, tra Barles e Authon, montagne brulle, spazzate dal vento, interessanti per la ricchezza geologica, per gli spettacolari calanchi nelle marne grigie e nere e per i pascoli frequentati da greggi che raggiungono il migliaio di capi. Chi manca in questo paradiso di natura è proprio l’uomo. Se i paesi della valle Stura, in territorio italiano, vantano una certa consistenza in termini di abitanti, il versante francese appare pressoché disabitato. Occorre confrontare la densità di popolazione dei due paesi – 198 abitanti per chilometro quadrato in Italia, contro i 113 della Francia – per capire alcune fondamentali dif ferenze nel paesaggio di qua e di là dal confine. Un altro dato che si nota è la maggiore consapevolezza in territorio italiano del retaggio e della lingua occitana: bandiere con la croce di tolosa, locande occitane, e segnaletica in lingua su strade e sentieri si notano esclusivamente in valle Stura. La lingua, tuttavia, è compresa e parlata, con poche differenze di lessico e di pronuncia, sui due versanti delle Alpi
Le tappe:
01 – Da Vinadio a Pietraporzio
02 – Da Pietraporzio al Rifugio di Vens
03 – Dal Rifugio di Vens a St-Dalmas-le-Selvage
04 – Da St-Dalmas-le-Selvage al Rifugio della Cayolle
05 – Dal Rifugio della Cayolle ad Allos
06 – Da Allos al Rifugio Col d’Allos
07 – Dal Rifugio Col d’Allos all’Abbaye de Laverq
08 – Dall’ Abbaye de Laverq a Seyne-les-Alpes